Scrivere per inventare un mondo
«Non c’è atto di libertà individuale più splendido che sedermi a inventare il mondo davanti ad una macchina per scrivere.» Garcia Marquez . Grande. Irraggiungibile. Scrittore immaginifico e sanguigno. Appassionato costruttore di parole. Demiurgo di mondi incantati che accolgono realtà e fantasie. Scrivere. Farlo convinti che sia l’unica cosa che ti permette di fluire come la natura. Come ogni singolo evento naturale. Di essere potente e aspirare ad essere il taumaturgo di isole misteriose nate in mezzo ad un mare grande e senza rotte. Accorgersi che riesci a guardare le onde e avere la loro stessa pazienza. Essere corrente viva che dirotta cose e persone lì dove non vorrebbero mai andare. Governare paure e timori. Istillare coraggio a chi non ce l’ha. Riuscire, addirittura, a trasformare se stessi in abitanti di un altro luogo. Creare. Farlo irradiando anche le forze nascoste che non pensavi di avere. Essere ribelle, controcorrente, accorgerti che il respiro è più sicuro